La Linea Gotica a Pievepelago: tra distruzione e speranza

La Linea Gotica a Pievepelago: tra distruzione e speranza

 

⛪ La Linea Gotica a Pievepelago: tra distruzione e speranza

Durante l’estate del 1944, Pievepelago divenne un nodo strategico sulla Linea Gotica, la linea difensiva tedesca che attraversava l’Appennino settentrionale . Un diario fondamentale per conoscere quell’estate di fuoco è quello di Don Antonio Galli, arciprete di Sant’Andrea Pelago, che ricorda:

  • Il 28 luglio 1944, vennero installate due batterie tedesche della Flak antiaerea: una a Lazze, sopra il Modino, e l’altra a Pianagrande, sopra Sant’Andrea Pelago. Ogni batteria comprendeva 4 cannoni da 88 mm e mitragliatrici .
  • Il 12 novembre, i tedeschi sferrarono il più massiccio cannoneggiamento da quando erano giunti: 800 colpi in 90 minuti
  • All’alba del 1º gennaio 1945, abbandonarono definitivamente la zona, segno della ritirata verso nord .

💥 Rastrellamenti, violenze e sangue

Nel giugno-luglio 1944, le truppe tedesche e la Feldgendarmerie si installarono in vari punti, compresa la caserma dei Carabinieri di Pievepelago. Il Ponte Tavernaro, fatto saltare dai partigiani, venne rapidamente ricostruito e presidiato .

Nel bollettino del 30 luglio, l’esercito tedesco progettava un attacco verso Sant’Anna Pelago e Roccapelago, finalizzato a spezzare le difese partigiane . L’11 novembre, sulla strada per il Saltello, vennero fucilate 5 donne da graduati tedeschi .

🛡️ L’intervento dell’arciprete: salviamo i ponti

Nel aprile 1945, mentre i tedeschi minavano tutti i ponti in vista della ritirata, intervenne mons. Luigi Bernardi, arciprete del capoluogo. Grazie al suo coraggio e a un dialogo con il soldato tedesco incaricato, riuscì a far non far esplodere il Ponte Modino, sostituendo le cariche con pallottole (la-linea-gotica.com). Qualche giorno dopo, quel soldato disertò, segno che il gesto dell’arciprete aveva sgretolato la determinazione tedesca .

🕊️ Liberazione: speranza dopo l’inferno

Pievepelago venne liberata definitivamente tra aprile e maggio 1945, in concomitanza con la grande offensiva alleata primaverile, che posò fine alla Linea Gotica (it.wikipedia.org). Da allora, ogni 25 aprile il Comune celebra la Liberazione, rinnovando la memoria e il rispetto per le vittime della guerra .


📚 Fonti e approfondimenti

  • Diario di Don Antonio Galli (28 luglio e 12 novembre 1944) (la-linea-gotica.com)
  • La Linea Gotica: contesto strategico e battaglie nell’Appennino
  • Evento delle batterie antiaeree a Sant’Andreapelago (la-linea-gotica.com)
  • Giornate del novembre ‘44 e uccisione di civili a Pievepelago (la-linea-gotica.com)
  • Salvataggio del Ponte Modino da parte dell’arciprete Bernardi (la-linea-gotica.com)

🏛️ Riflessione finale

Il diario di Don Antonio Galli ci consegna la memoria di un’epoca cruda ma anche segnata da gesti di umanità. A Pievepelago, tra i colpi di cannone e le violenze, si accesero lumi di coraggio: come quello dell’arciprete che salvò i ponti, talvolta ponti tra la vita e la morte, tra il passato e la speranza di un domani libero.