Un viaggio emozionante nel cuore dell’Appennino modenese, tra scoperte, scienza e umanità
Immagina di scendere nei sotterranei di una piccola chiesa di montagna e trovarti davanti a volti, abiti e storie rimasti intatti per oltre tre secoli. Al Museo delle Mummie di Roccapelago, il tempo si è fermato e ti accoglie con un racconto autentico e toccante della vita in Appennino tra Cinquecento e Settecento.
🕵️ Dal ritrovamento alla scoperta
Tra l’autunno del 2009 e la primavera del 2011, durante i lavori di restauro nella chiesa della Conversione di San Paolo, un evento eccezionale sconvolge la piccola comunità di Roccapelago: nella cripta vengono rinvenute 281 sepolture, di cui oltre 60 mummificate naturalmente.
Le straordinarie condizioni microclimatiche del luogo – unite alla tipologia dei sudari e al metodo di sepoltura – hanno preservato pelle, capelli, tendini e, in alcuni casi, perfino i vestiti originali.
Questi resti umani, appartenenti a uomini, donne e bambini, coprono un arco temporale che va dalla metà del XVI secolo fino al XVIII. Un ritrovamento unico in Italia, perché racconta non la storia di un’élite o di un ordine religioso, ma quella di un’intera comunità montana.
🏛️ Il museo: tre sale, mille emozioni
Il percorso museale è pensato per coinvolgere tutti i sensi e condurti, passo dopo passo, nella vita di secoli fa.
Si articola in tre sale principali:
- La cripta, cuore pulsante del museo: qui è possibile osservare le mummie nel loro contesto originale, distese nei loculi, ancora avvolte nei sudari, in un’atmosfera intima e solenne.
- La sala degli oggetti personali, dove sono esposti rasoi, rosari, medagliette, sacchetti con foglietti scritti a mano e altri oggetti di vita quotidiana. Insieme a questi, trovi anche i risultati di studi scientifici su insetti, piante e animali che abitavano la zona tra ‘500 e ‘700.
- La sala dei tessuti, che espone cuffie, camicie, abiti per bambini, merletti e sudari in lino, lana e canapa, ancora oggi straordinariamente ben conservati.
Un allestimento che emoziona: ogni reperto ha una voce, ogni tessuto racconta un gesto, ogni corpo una storia.
🔬 La scienza al servizio della memoria
Il ritrovamento ha dato avvio a una straordinaria campagna di ricerca condotta da Barbara Vernia per conto della Soprintendenza, con il supporto dell’Università di Bologna e dei laboratori di Ravenna e Torino.
Le analisi hanno permesso di studiare:
- Lo stato di salute e le patologie (come artrosi, traumi, problemi dentali)
- L’alimentazione e la dieta tipica della zona appenninica
- Le attività fisiche quotidiane (spesso faticose e legate al lavoro nei campi)
- Le relazioni genetiche tra gli individui (alcuni con legami familiari ancora riscontrabili nella popolazione attuale!)
Grazie a questi dati è stato possibile ipotizzare la longevità media della popolazione e ricostruire con precisione l’ambiente naturale e sociale in cui vivevano. Un’incredibile finestra scientifica sull’umanità del passato.
🕒 Orari, contatti e tariffe
📍 Sede: Roccapelago – Cripta della Chiesa della Conversione di San Paolo
📞 Prenotazioni: +39 334 347 0940 (Sig. Enzo Ferroni)
📧 Email: milanivania78@gmail.com
🌐 Sito: www.museomummieroccapelago.com
🎟️ Biglietto: €2 a persona
🕒 Orari di apertura:
- Ottobre–Maggio: sabato 15:00–17:00
- Giugno, Luglio e Settembre: sabato e domenica 10:30–12:30 / 16:00–19:00
- Agosto: aperto tutti i giorni 10:30–12:30 / 16:00–19:00
Consigliata la prenotazione per gruppi o visite fuori orario.
✅ Perché visitarlo almeno una volta nella vita
- È l’unico museo italiano con mummie naturali di un’intera comunità montanara.
- Unisce archeologia, antropologia, genetica e paleobotanica per raccontare la storia delle persone comuni.
- Espone reperti autentici, emozionanti, perfettamente conservati.
- Il percorso è adatto a tutti: famiglie, studenti, appassionati di storia, turisti in cerca di esperienze autentiche.
💬 Conclusione
Il Museo delle Mummie di Roccapelago non è solo una tappa culturale: è un vero viaggio emotivo, un tuffo nella quotidianità di uomini e donne che, senza volerlo, ci hanno lasciato in eredità un racconto potente, fatto di silenzi, mani callose, affetti e speranze.
Visitalo. Scopri il passato. Rifletti sul presente.
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